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Mendrisiense

La fondazione della Società di pescicoltura del Mendrisiotto (SPM) porta la data del 23 maggio 1937, in una riunione a Mendrisio alla presenza di 18 soci; primo presidente fu eletto Ermanno Martignoni, che rimase in carica per 24 anni, sino al 1961. Fra gli scopi del sodalizio: riunire tutti i pescatori del distretto, lottare contro gli inquinamenti e il bracconaggio, collaborare con la Federazione ticinese di acquicoltura e pesca e lo Stato alla gestione piscicola dei corsi d'acqua della regione e della parte di lago di propria competenza. Negli anni Quaranta, la società diede avvio al ripopolamento con avannotti dei corsi d'acqua del Mendrisiotto e già nel 1940 si ebbe la prima denuncia da parte della SPM di un inquinamento del Laveggio. Nel decennio successivo, il sodalizio entrò a far parte della FTAP e nel 1954 si iniziò con le semine nel lago e furono immessi i primi lucioperca, mentre nel 1956 il club si battè contro gli inquinamenti del Laveggio e del Faloppia. Nel periodo 1960-1970, le adesioni alla società di pesca aumentarono vistosamente, superando le mille unità e la presidenza venne assunta (a partire dal 1961 e sino al 1966) da Walter Castagno. Furono, quelli, anni di autentico sconvolgimento dei corsi d'acqua: Faloppia, Raggio, Roncaglia e basso Breggia sistematicamente incanalati e lastricati durante la costruzione dell'autostrada e della stazione merci FFS a Chiasso. Ma anche gli inquinamenti imperversarono in questa regione del basso Ticino, interessando soprattutto il Laveggio e il Faloppia. Sempre in quel periodo venne costruito il primo incubatoio sociale (a formato «casalingo») a Chiasso, che riusciva comunque a produrre oltre 100'000 avannotti all'anno per il ripopolamento dei corsi d'acqua. Dal 1966 al 1995 presidente fu Giampaolo Noseda e in quel periodo fu costruito un incubatoio a Ligornetto, mentre si registrarono i primi risultati positivi nel Breggia grazie all'entrata in funzione del depuratore di Pizzamiglio. Dagli anni Ottanta in poi sono stati intensificati i programmi di semine nei corsi d'acqua e nel lago, intervenendo sempre più nel Ceresio a sostegno del fregolo del pesce persico con azioni di posa di centinaia di alberelli di Natale e di fascine. Nel 1995 a dirigere la SPM è stato chiamato Ezio Merlo, mentre l'anno successivo ha chiuso i battenti l'incubatoio di Ligornetto. A presiedere la SPM è arrivato nel 2004 Giorgio Imperiali di Arzo, rimasto in carica fino al 2010, allorquando à subentrato Paolo Giamboni, che ha retto le sorti del sodalizio mo-mo sino al 20 gennaio 2018, giorno in cui a reggere le redini della Mendrisiense à stato chiamato Christian De Piaggi di Arzo.
A fine 2021, la società contava poco più di 250 affiliati. Diversi i sodalizi di pescatori sportivi dilettanti che fanno parte della SPM: Club pescatori sportivi di Chiasso fondato nel 1967 (prima società ticinese ad aver conquistato nel 1973 il Campionato svizzero oltre San Gottardo); Club pescatori sportivi Riva-Capolago fondato nel 1976 e che però sta attraversando un periodo piuttosto difficile; Pescatori della montagna di Arzo costituito nel 2003. Per contro, il Pesca club Novazzano — creato nel 1979 — ha appena fatto in tempo nel 2019 a festeggiare il 40.mo di fondazione: infatti, nell'ottobre 2021 è calato il sipario di quest'associazione in quanto da tempo ormai faticava a «tirar innanz» a causa, principalmente, del mancato ricambio generazionale. A questo sodalizio va comunque espresso vivo apprezzamento per quanto fatto negli anni a favore della promozione della pesca e della sensibilizzazione a carattere ecologico, soprattutto a vantaggio dei giovani. A questo proposito, nel corso del 2022 si vuole intensificare le giornate per le scuole di Arzo ma anche di paesi vicini e possibilmente anche per gli allievi della scuola media.
Intensa l'azione profusa a livello di ripopolamento, soprattutto per quanto concerne la semina di coregoni e la posa di uova lungo i corsi d'acqua della regione. Nel 2021, nonostante le difficoltà poste dalla pandemia, si è comunque riusciti ad organizzare la raccolta e poi la posa dei pinetti natalizi (una sessantina) per permettere la frega del pesce persico, sostituendo completamente una delle quattro postazioni presenti nel comprensorio; nel 2022 si provvederà a sostituire un'altra. Per quanto riguarda le semine nei riali e torrenti nonché nel lago Ceresio, a fine 2020 si è provveduto a deporre le uova di trota fario (circa 20'000), proseguendo poi con la liberazione nella primavera 2021 di circa 10'000 avannotti nutriti; per quanto riguarda le trote lacustri, ne sono state seminate 300'000 tra uova, avannotti, preestivali ed estivali. Ad ottobre, infine, sono stati immessi direttamente nel lago 10'000 salmerini provenienti dall'incubatoio di Rodi-Fiesso. Nei primi mesi del 2022, a causa del livello eccessivamente basso dei fiumi nel distretto, sono state affrontate serie difficoltà nell'attuare il piano di ripopolamento, che prevedeva segnatamente l'immissione nei fiumi di uova ed avannotti provenienti dagli incubatoi, segnatamente 30'000 trote fario e 300'000 lacustri: il che è comunque avvenuto a cavallo tra aprile e maggio, allorquando le piogge hanno almeno in parte «ravvivato» i corsi d'acqua. Da segnalare altresì che, purtroppo, durante il mese di luglio 2021 si è registrato un caso di inquinamento, con morìa di pesci nel canale di scolo del depuratore di Rancate. Nell'autunno 2022 dovrebbe iniziare l'attuazione del progetto — a cura dell'UCP del Dipartimento del territorio — per la trota cinerina (ceppo originario) nel tratto di fiume dalla Birreria sulla Breggia sino all'ex-Saceba, così da provvedere poi all'istituzione della bandita di pesca.
Sul fronte delle rinaturazioni, sono in piena fase i lavori (attesi da anni) nel torrente Mara, lungo la parte terminale, su una lunghezza di circa 4 chilometri, grosso modo dalla centrale sino a lago. Innumerevoli anche altre opere, come ad esempio la risistemazione del laghetto del Ghitello (con area di svago anche per persone disabili) dopo le piogge alluvionali durante il 2021 e la correzione del riale Prella a Genestrerio riportandolo di nuovo a cielo aperto. Nella primavera del 2022 è stato presentato il progetto (600'000 franchi di spesa) che consentirà di camminare lungo il fiume Laveggio dalla foce (a Riva San Vitale) alle sorgenti a Stabio; fra altro, sarà creata una continuità di sentieri grazie ad una passerella in zona Penate a Mendrisio, avvicinando così la popolazione all'acqua e viceversa. Il 2023 sarà l'«anno del Laveggio», con un calendario di attività ed eventi toccando aspetti naturalistici, culturali e sportivi per far conoscere il Parco del Laveggio.


Presidente
Christian DE PIAGGI
via Antonio Rossi 1
6864 Arzo
079 507.92.88
christiandepi@gmail.com
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